Allineare l'aiuto allo sviluppo alle sensibilità dell'opinione pubblica

Per un impegno del G7


Come più volte ricordato nel progetto Generazione Cooperazione e con la Campagna 070, l’aiuto pubblico allo sviluppo (APS), che dovrebbe ben caratterizzare la cooperazione internazionale in un’epoca di grandi sfide globali, non accenna a crescere in modo significativo, segno della mancanza di responsabilità dei Paesi più ricchi e della preferenza a sostenere politiche competitive e conflittuali (In un mondo instabile ristagna l’aiuto pubblico allo sviluppo).  Gli interessi geopolitici prevalgono sulla solidarietà internazionale e sulla necessità di salvaguardare i beni pubblici planetari (pace, giustizia, clima, biodiversità).

Per questo abbiamo chiesto al G7 di aumentare la finanza per lo sviluppo sostenibile. Il G7 a presidenza italiana prevede la realizzazione della ministeriale Sviluppo in ottobre di quest’anno (Calendario eventi | G7 Italia), e potrebbe essere un’occasione per rilanciare l’impegno verso l’APS.

A questo proposito divulghiamo qui una riflessione di Irene Paviotti ricercatrice dell’Istituto Affari Internazionali (Public Opinion and Development Policy: Alignment Needed | IAI Istituto Affari Internazionali).

Gli stanziamenti per l'APS sono una decisione politica nazionale e di solito non vengono discussi nel contesto del G7, al di là del rinnovato impegno a raggiungere l'obiettivo dello 0,7% di APS/RNL.

Tuttavia, il 76% dell'APS è stato fornito dai donatori del G7 nel 2023; le loro decisioni collettive influenzano quindi in modo significativo i flussi di aiuti totali. 

In base ai risultati delle indagini sull'opinione pubblica condotte in Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, è necessario continuare ad agire per affrontare i conflitti in corso, dato l'alto livello di preoccupazione dell'opinione pubblica nei confronti delle guerre.

Affrontare la crisi climatica è altrettanto importante; sebbene non sia ancora noto l'ammontare dei finanziamenti destinati a questa linea di bilancio nel 2023, è fondamentale che i Paesi del G7 continuino a impegnarsi per diminuire le emissioni e facilitare l'adattamento, sia a livello nazionale che internazionale attraverso i finanziamenti per il clima.

Più in generale, mentre i responsabili politici continuano ad affrontare sfide economiche interne che riducono la probabilità di aumentare i bilanci degli aiuti nel prossimo futuro, è necessario tenere presente il sostegno pubblico per livelli stabili o maggiori di APS.

Pertanto, l'obiettivo dello 0,7% di APS/RNL rimane un obiettivo necessario.

Per quanto riguarda i canali di aiuto, le organizzazioni internazionali sono considerate dai cittadini come le più efficaci. I governi del G7 potrebbero riequilibrare la proporzione tra APS bilaterale e multilaterale, aumentando la quota di quest'ultimo. Inoltre, anche il settore privato potrebbe essere maggiormente sfruttato come strumento per la riduzione della povertà. Per colmare il divario che persiste a livello mondiale in termini di reddito, infrastrutture, energia e preparazione al clima, sarà necessario un impegno comune per rafforzare l'adozione di strumenti a tal fine.