Sono Stefano Tasca. Vi scrivo da Farim, un piccolo centro della Guinea Bissau, Africa Occidentale, a 80 km dalla capitale. La missione si occupa di una regione grande quanto la metà della Valle d’Aosta con circa 45.000 abitanti. Siamo in 4 missionari, io italiano e tre senegalesi miei confratelli. Nel nostro lavoro, oltre alla parrocchia, abbiamo due scuole con circa 2000 alunni, un centro di salute per bambini malati e denutriti e un dispensario Caritas per gli aiuti alimetari.
In questo video, attraverso delle immagini, vi presento un progetto di cooperazione internazionale grazie al quale abbiamo costruito delle classi in muratura per una delle nostre scuole. Ma prima un breve testo in cui mi soffermerò maggiormente sui valori che mi accompagnano nella vita in Guinea Bissau.
Il valore fondamentale per me sta nell’aiutare i poveri, gli ultimi, per restituire ciò che altri, o magari noi stessi, abbiamo inavvertitamente o volontariamente sottratto loro. Fare questo è missione e significa mettersi in gioco, richiede atti di amore continuamente, esige rinunciare a se stessi stando al fianco dei più deboli, facendosi umili. La carità che Cristo Gesù ci insegna è il suo esempio, Lui è venuto non per essere servito ma per servire e la gioia di questo insegnamento, la strada della povertà, del servizio e del sacrificio è testimonianza della carità di Cristo. “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, nudo e mia avete vestito, malato e siete venuti a visitarmi”: queste sono le parole del Vangelo per cui sono missionario, per cui vale la pena spendere la propria vita e, vi assicuro, è una vita bellissima.
Per questi bambini inoltre, avere una scuola con delle aule aiuta nella percezione dell’importanza dello studio e dell’efficacia dell’apprendimento. La piccola Karina di 10 anni mi raccontava delle tante difficoltà che vive come il dover camminare diversi chilometri per arrivare a scuola, la fame che l’accompagna sempre durante le lezioni, i soldi che non ci sono mai per comprare un quaderno e una biro, le aule capanna sovraffollate e buie. Ed ecco nelle tante difficoltà, le nuove aule, pulite, luminose, con arredamenti nuovi, le hanno dato una nuova gioia di studiare e seguire le lezioni.
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