La debolezza della politica estera italiana

Nel 1970 i paesi ricchi dell’OCSE con l’adozione del rapporto Pearson hanno promesso di impegnare lo 0,70% del proprio reddito nazionale lordo per l’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) entro i successivi 5 o 10 anni. Purtroppo così non è stato. Nel 2015 le Nazioni unite hanno riproposto questo traguardo per il 2030 inserendolo nell’Agenda per lo sviluppo sostenibile (Sdg 17.2). Ma ancora oggi il rapporto è pari allo 0,33%.

Il Comitato dei donatori OCSE, i paesi più ricchi occidentali, è da oltre mezzo secolo che non rispetta l’impegno di raggiungere lo 0,70%. L’Italia è sedicesima tra i paesi donatori e non ha mai superato lo 0,30%.  L’aiuto pubblico allo sviluppo italiano bilaterale è poco e incostante. Segno della mancanza di una stabile politica di indirizzo, capace di una programmazione pluriennale, che mostra la debolezza della politica estera italiana. 

La campagna 070 chiede di programmare l’aumento dell’aiuto entro il 2030 per operare per un mondo di pace e sviluppo sostenibile. L’Italia deve aumentare e stabilizzare l’aiuto bilaterale in un chiaro percorso di crescita. Definendo obiettivi intermedi da perseguire per raggiungere i traguardi previsti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. 

Vedi il nuovo glossario sull’APS di Openpolis per il progetto Generazione Cooperazione in:
https://www.openpolis.it/parole/quante-risorse-la-cooperazione-allo-sviluppo/