La gestione dei disastri umanitari nel 2022

L’aiuto pubblico allo sviluppo è insufficiente per prevenire i disastri

Ufficio Policy Focsiv - Nel quadro del progetto Generazione Cooperazione è uscito oggi l’articolo di Openpolis sugli aiuti umanitari nella cooperazione allo sviluppo. http:Qui l’articolo completo di Openpolis 

Nel 2022 i disastri umanitari sono aumentati e i profughi hanno superato i 100 milioni di persone.
Le Nazioni Unite stimano che nel 2023 avranno bisogno di assistenza 339 milioni di persone per 51,5 miliardi di dollari. Le guerre e i disastri a causa del crescente impatto del cambiamento climatico stanno peggiorando le crisi. L’aiuto pubblico allo sviluppo è dunque chiamato ad aumentare il suo contributo per alleviare le condizioni di chi fugge dalle guerre, alluvioni e siccità, e per ricostruire condizioni di pace e di sviluppo.
 
I disastri che richiedono assistenza per le persone in pericolo di vita crescono, più di 220 milioni di persone risultano esposte all’insicurezza alimentare, e il prezzo del cibo non fa che aumentare. I fondi per l'assistenza umanitaria sono aumentati, hanno superato i 29 miliardi nel 2022, ma il 44% di quanto richiesto dalle Nazioni Unite resta insoddisfatto. L’aiuto pubblico allo sviluppo è insufficiente mentre le crisi si espandono, occorre accrescere la cooperazione per le emergenze e per uno sviluppo sostenibile capace di prevenirle.
 
In Italia, il 93% dell'assistenza umanitaria è per la gestione delle emergenze (213 milioni di euro nel 2021), mentre solo il 2% è per la prevenzione (meno di 5 milioni di euro). L’aiuto pubblico allo sviluppo continua ad essere insufficiente e dovrebbe essere indirizzato a rispondere alle emergenze ma soprattutto a realizzare uno sviluppo sostenibile capace di prevenire le crisi cooperando per la pace, la giustizia sociale e il contrasto al cambiamento climatico. L’Italia deve raggiungere l’obiettivo dello 0,7% del reddito nazionale lordo come chiesto dalla Campagna 070.