Fonte foto: Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo
Ufficio Policy Focsiv – È necessario rilanciare un dialogo strutturato tra Governo e associazioni della società civile che si occupano di aiuto pubblico allo sviluppo sostenibile per contribuire ad una politica rinnovata di cooperazione, indispensabile per affrontare le grandi sfide planetarie. È questa la richiesta che viene espressa al Viceministro Cirielli che ha la delega per la cooperazione, da un incontro tenutosi grazie a Radio Radicale e ASviS (vedi in Alta sostenibilità - Speciale sull'SDG Summit dell'Onu: la posizione dell'Italia su cooperazione e aiuto pubblico allo sviluppo (4.09.2023) (radioradicale.it)).
Dall’incontro sono emerse alcune questioni che hanno bisogno di trovare una risoluzione comune. Innanzitutto l’assenza o comunque uno scarso dialogo tra Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale e le organizzazioni non governative. In secondo luogo la critica sullo scarso impegno del Governo verso l’aiuto pubblico allo sviluppo, ancora non sostenuto con lo 0,7% del reddito nazionale lordo come chiesto dalla campagna 070 e come promesso nell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile. Esiste un impegno generico a raggiungere questo obiettivo entro il 2030 (impegno che tutti i Governi finora hanno sempre affermato di perseguire, salvo poi non ottemperarlo). Finora si assiste solo ad un “gonfiamento” delle risorse (si veda L'aumento illusorio dell’Aps nei paesi Dac - Openpolis) e non ad un reale investimento a sostegno dei diritti umani nel Sud del mondo.
Intanto vi è un relativo concentramento delle risorse della cooperazione su Africa e Mediterraneo accompagnato da una retorica su un Piano Mattei che però è ancora sconosciuto. Il Piano sarà probabilmente presentato alla Conferenza Italia-Africa del 4 e 5 novembre prossimi, ma su questo non vi è contezza e la società non risulta coinvolta. Certo è che un Piano senza risorse adeguate non sarà credibile (vedi Quale finanza per il clima e lo sviluppo? - ECG Project (focsiv.org))
Questi sono stati i principali elementi che abbiamo raccolto dall’ascolto della puntata intitolata “Alta sostenibilità - Speciale sull'SDG Summit dell'Onu: la posizione dell'Italia su cooperazione e aiuto pubblico allo sviluppo” condotta da Valeria Manieri giornalista di Radio Radicale insieme ad Elis Viettone, giornalista e membra dell’ASviS. Le giornaliste hanno intervistato: Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d'Italia, viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Laura Boldrini, Deputata PD, membro della Commissione Esteri e Presidente del Comitato Diritti umani della Camera; Silvia Stilli, Presidente di AOI-Associazione Ong Italiane e coordinatrice del gruppo di lavoro dell'ASviS sul Goal 17.
Nell’ introduzione Viettone ha ricordato che il prossimo summit delle Nazioni Unite sugli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile (18 e 19 settembre), per la prima volta vedrà la partecipazione di capi di stato e di governo. “È un appuntamento chiave per la realizzazione di un futuro globale condiviso, in cui tutti i paesi riconoscono le sfide che abbiamo davanti: disuguaglianze, sanità, crisi climatica e istituzioni solide.”
Alla domanda di Viettone su quali siano gli impegni del Governo italiano per la prossima legge di bilancio sull’aiuto pubblico allo sviluppo in prospettiva dell’obiettivo dello 0,7% del reddito nazionale lordo, considerando che nell’ultima legge sono stati tagliati questi fondi per la cooperazione, il viceministro Edmondo Cirielli replica che: “Non è una affermazione esatta, perché ci sono stati oltre 100 milioni stanziati per l’Ucraina che hanno dato un impulso alla cooperazione. C’è un aumento rispetto al 2021, ma non è avvenuto l’incremento promesso nel piano triennale.” Inoltre sono disponibili per oltre 800 milioni di euro per il fondo clima, per aiutare i paesi in via di sviluppo ad adattarsi al cambiamento climatico. Comunque, in vista di un’economia che non sarà “brillantissima” il viceministro si batterà perché ci sia un incremento dei fondi. “La verità è che noi stiamo cercando di acquisire visibilità sulla sicurezza alimentare a livello internazionale ma è chiaro che dobbiamo introdurre risorse, e lo sforzo del Governo sarà quello di coinvolgere sia gli attori privati che le grandi società”.
Il viceministro informa inoltre che il Mediterraneo e l’Africa sono al centro degli sforzi del Governo, “La Meloni lo rappresenta con forza.” A questo proposito, alla domanda sul Piano Mattei in relazione alla cooperazione internazionale in Africa, il viceministro risponde che l’Africa può essere una grande opportunità economica per tutto il mondo, “può diventare il mercato più importante.”
Inoltre ribadisce che migrare è un diritto e “che quindi lo sviluppo e la cooperazione non si fanno per contrastare la migrazione ma per scongiurare la migrazione forzata. C’è un diritto a migrare ma c’è anche un diritto a non emigrare; quindi, noi dobbiamo parlare con i paesi africani perché l’obiettivo è concordare misure per sostenere il diritto a restare. Occorre investire tutto il paese verso la crescita dell’Africa perché sarà anche la nostra crescita, oltre al fatto che la stabilità dell’Africa sarà ed è anche la nostra stabilità.”
La Deputata del Partito Democratico Laura Boldrini interviene affermando di essere molto sorpresa dalle dichiarazioni del viceministro “perché concretamente non esiste nulla”.
Il 18 e 19 settembre a New York si terrà il confronto globale dell’Agenda 2030 e “l’Italia ci arriva non essendo in regola con quegli obiettivi perché sono aumentate le disuguaglianze, è aumentata la povertà, e anche dal punto di vista ambientale le cose sono peggiorate. Sulla lotta al cambiamento climatico a differenza di quello che dice il viceministro Cirielli, noi notiamo un atteggiamento negazionista da parte del Governo, e questo ci preoccupa molto perché non c’è più tempo da perdere.”
Boldrini afferma che nonostante l’art 118 della Costituzione, dove si dichiara che lo Stato deve favorire l’iniziativa dei cittadini singoli e anche delle associazioni, e la legge 125 del 2014 in cui si dice che la cooperazione allo sviluppo è parte integrante e anche qualificante della politica estera, il Governo ad oggi non collabora con le associazioni. Afferma anche, che l’Italia si sta allontanando “enormemente dall’obiettivo dello 0,7%, perché la media europea è dello 0,5%, e c’è chi ha già ottenuto lo 0,7, mentre noi siamo allo 0,28”.
Accenna anche all’accordo con la Tunisia che lei definisce “deprecabile”. “Ma poi la cosa più sgradevole e preoccupante è che vanno a fare accordi con una figura discutibile come il presidente Kais Saied - che non rispetta lo stato di diritto- senza mettere nessuna clausola sul rispetto dei diritti umani e sull’aspetto democratico.”
A sua volta Silvia Stilli, presidente dell’AOI – Associazione ONG Italiane- conferma le parole della Deputata Boldrini: “Non è assolutamente vero che il viceministro Cirielli ci incontra, per me è la prima volta in 30 anni che dialogo con un viceministro che non risponde alle richieste di incontro. In più il consiglio nazionale della cooperazione allo sviluppo non viene riunito, e la legge prevede la riunione almeno una volta l’anno.”
Riguardo il Piano Mattei, quanto è successo in Mali, Burkina Faso e Niger, dimostra che non vi è una corrispondenza tra gli accordi e quanto viene garantito, vista l’instabilità e la corruzione in questi paesi; “ma soprattutto il Piano Mattei per quello che emerge nelle varie interviste non parla di investimenti nei paesi più poveri dell’Africa, quelli da cui si emigra, e non da cui si emigra per venire in Europa, ma dentro il continente, che già generano prima di tutto situazioni di emergenza umanitaria e di sopravvivenza.” afferma Stilli. E ribadisce anche che “le migrazioni sono forzate da un contesto di fame e povertà di cui infinite responsabilità hanno i paesi ricchi, nello sfruttamento delle risorse dell’Africa e per la mancanza di aiuto allo sviluppo. D’altra parte non è assolutamente vero che c’è stato un incremento reale e obiettivo dell’aiuto, perché si tratta di aiuto gonfiato.”
Conclude affermando che “non abbiamo una strategia di sviluppo sostenibile da presentare a New York, abbiamo una confusione sulle cifre, abbiamo garanzia zero sull’aumento delle risorse per le associazioni della società civile, abbiamo scelte che vedono al centro il mondo delle imprese con cui peraltro le associazioni dialogano e lavorano.”
Come impegno finale la Deputata Boldrini farà un’interrogazione al Governo alla luce di quel che è stato detto oggi perché deve rispondere in maniera precisa, e non con proclami. “Le opposizioni cercano di incalzare il Governo su quello che il Governo dovrebbe fare e che invece evita di fare.”